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Alcune domande non comuni sui profumi a cui qui diamo una risposta

Guardaroba di profumi e domande sui profumi

Sono tantissime le domande che chi si avvicina al mondo della profumeria, ma anche gli esperti, si pongono, cercando le risposte più disparate. Oggi cerchiamo di rispondere a quelle meno frequenti, ma che comunque rappresentano un punto interrogativo nei consumatori. Oltre alle differenze tra acque, eau de toilette, eau de parfum ed estratti, le famiglie olfattive e la permanenza sulla pelle, ecco allora altre domande interessanti.

Cos’è un guardaroba per fragranze? E quando può servire?

Come disse Coco Chanel, “Il profumo è l’accessorio invisibile, indimenticabile e definitivo della moda”. Come perciò alcune persone hanno tantissime scarpe e borse e cambiano a seconda del loro umore, un guardaroba di fragranze ti offre la stessa opportunità di scelta, a seconda del tuo umore o dell’occasione. L’importante è che quelle scelte siano fragranze che ami veramente e che ti si addicano, piuttosto che qualcosa che langue, mai indossato, su uno scaffale. Proprio come tutti noi abbiamo comprato vestiti che abbiamo indossato una volta e ci siamo resi conto che non ci andavano bene, questo può succedere anche con i profumi. Dovrai quindi scegliere le profumazioni che davvero ti piacciono, senza acquisti impulsivi.

Se comincio a mettere su il mio guardaroba per fragranze, quante ne dovrei avere?

Quante ne vuoi. Del resto: quante paia di scarpe possiedi? O giacche? E indosseresti paillettes per lavorare, o un abito aderente per guardare un film nel fine settimana? Ovviamente se le acquisti dovrai usarle, perché non c’è niente di peggio che lasciare lì un profumo senza mai aprirlo! Se sei tipo da profumo tutti i giorni, allora sette, dieci fragranze, forse anche di più, puoi tenerle tranquillamente. Potresti voler avere fragranze diverse per la primavera/estate e l’autunno/inverno (questo è molto comune). Oppure per il giorno e la sera: le fragranze serali potrebbero avere concentrazioni più forti. Qualcosa di discreto, magari, da indossare in ufficio. Qualcosa per la vita all’aria aperta, per le gite fuori porta. Un profumo pulito e confortevole, per accoccolarsi davanti al fuoco, guardando una serie tv. Se il profumo ti dà gioia, concediti tutti quelli che vuoi.

Un profumo può aiutare a cambiare l’umore?

La risposta è sì: molte persone usano i profumi come sollievo per il loro spirito, e c’è persino un nome per la scienza dietro a questo: “aromacologia”. È stato scientificamente provato che aromi diversi possono avere un impatto sull’umore e sulle emozioni, non solo a livello personale, ma influenzando anche chi ti circonda. Il bergamotto, ad esempio, è un ingrediente che fa sentire bene, mentre la menta piperita ti rende più vivace e vigile e il pompelmo, che tu ci creda o no, fa credere agli altri che sei più giovane di quanto sei davvero! Questo è uno dei motivi per cui così tante persone ora hanno un “guardaroba” di fragranze, invece che un solo profumo caratteristico. Un profumo che le faccia sentire romantiche, dopo una dura giornata davanti allo schermo di un computer; per dare loro un’atmosfera rilassata, da fine settimana il sabato e la domenica. O semplicemente una fragranza energizzante da spruzzarsi al lavoro, al mattino, che le faccia sentire concentrate e professionali, allo stesso modo di un abito elegante o una camicia bianca fresca.

Il profumo che compro da sempre ora sembra diverso. Come mai? È il mio naso che non funziona?

No. I motivi, in questo caso, sono diversi. Un primo motivo è che i profumi in questione potrebbero essere “modificati” dal produttore. In alcuni casi, un processo chiamato “frazionamento” (che consente ai produttori di ingredienti di rimuovere la molecola allergenica di una nota profumata, lasciando intatto il resto) può permettere l’uso continuato di quell’ingrediente. Facciamo un esempio: il muschio di quercia (prezioso nella creazione della famiglia di profumi chypre) è stato limitato nel suo uso. Thierry Wasser, il “naso” interno di Guerlain, dice spesso che ora utilizza un muschio di quercia “frazionato”. “Quando però si fraziona un ingrediente, rimane un buco: manca qualcosa” – specifica. La sua soluzione per riempire il “buco” sensoriale nel muschio di quercia è stata quella di aggiungere un tocco di (che ci crediate o no) di sedano! È impossibile da discernere per tutti noi, ma ha dato la qualità rotonda a quella nota così essenziale. Un secondo motivo, invece, è che un profumo può cambiare perché l’azienda che lo produce viene acquistata da un’altra e la formulazione è cambiata, anche senza modificarne il nome.

Pax è l'Alchimista alla ricerca di un tesoro sognato e intraprende un viaggio avventuroso, insieme reale e simbolico che prima o poi lo porterà fino al Mondo magico che è IL PROFUMO.

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